Un giorno dopo l'altro,
o signore della mia vita,
starò davanti a te a faccia a faccia.
A mani giunte,
o signore di tutti i mondi,
starò davanti a te a faccia a faccia.
Sotto il grande cielo
in solitudine e silenzio,
con cuore umile
starò davanti a te a faccia a faccia.
In questo tuo mondo operoso,
nel tumulto del lavoro e della lotta,
tra la folla che s'affretta,
starò davanti a te a faccia a faccia.
E quando il mio lavoro in questo mondo
sarà compiuto, o Re dei re,
solo e senza parole,
starò davanti a te a faccia a faccia.
(Da: Gitanjali, LXXVI, trad. it. di G. Mancuso,
Roma 1971, Newton Compton ed.)
Mi tuffo nell'oceano delle forme
sperando di trovare le perla perfetta
del senza forma.
Non più andrò veleggiando
di porto in porto
con questa mia barca battuta
dalle intemperie.
Da molto son passati i giorni
in cui mi dilettavo
d'esser cullato sulle onde.
E ora sono impaziente di morire
nel senza morte.
Nella sala delle udienze,
presso l'abisso insondabile
ove risuona
la musica di corde senza suono
porterò quest'arpa della mia vita.
L'accorderò alle note del per sempre,
e quando singhiozzando
avrà detto la sua ultima frase,
deporrò la mia arpa muta
ai piedi di colui che tace.
(Gitanjali, C)
Quale divina bevanda vorresti, mio Dio,
da questa coppa straripante
della mia vita?
Mio poeta, la tua gloria è vedere
la tua creazione attraverso i miei occhi
e ascoltare attraverso i miei orecchi
la tua stessa eterna armonia?
Il tuo mondo tesse parole
nella mia mente,
e la tua gioia le mette in musica.
Ti sei dato a me con amore
e senti in me tutta la tua dolcezza.
(Gitanjali, LXV)
E' per questo che la tua gioia
ha raggiunto in me la sua pienezza.
E' per questo che sei sceso in me.
O signore di tutti i cieli,
dove sarebbe il tuo amore
se io non esistessi?
Hai diviso con me
tutta questa ricchezza,
Nel mio cuore è l'infinito gioco
del tuo diletto.
Nella mia vita la tua volontà
sta sempre prendendo forma.
Ed è per questo che tu,
che sei il Re dei re,
ti sei ornato di bellezza
per sedurre il mio cuore.
Ed è per questo che il tuo amore si perde
nell'amore del tuo amante
e là tu appari nell'unione
perfetta di due esseri.
(Gitanjali, LVI)
Quando me ne andrò lontano da qui
questa sarà la mia ultima parola:
ciò che ho visto è insuperabile.
Ho assaggiato il miele segreto
di questo loto che si espande
sull'oceano di luce -
la mia vita è stata benedetta -
questa sarà la mia ultima parola.
In questo teatro d'infinite forme
ho recitato la mia parte
e qui ho intravisto
colui che è senza forma.
Tutto il mio corpo e tutte le mie membra
fremettero al tocco di colui
che è intangibile;
e se qui mi coglie la mia fine,
lasciatela venire -
e questa sarà la mia ultima parola.
(Gitanjali, XCVI)
Sì, lo so, non è nient'altro che il tuo amore
questa luce dorata che danza sulle foglie,
queste pigre nubi che veleggiano nel cielo,
questa brezza che passa lasciando
la sua freschezza sulla mia fronte.
La luce del mattino m'ha inondato gli occhi:
è questo il tuo messaggio al mio cuore.
Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei occhi,
e il mio cuore ha toccato i tuoi piedi.
(Gitanjali, LIX)
In un saluto a te, mio Dio,
tutti i miei sensi
si effondano e sfiorino
questo mondo ai tuoi piedi.
Come una nube di luglio,
bassa, sospesa
col suo carico di piogge non versate,
tutti i miei pensieri
s'inchinino alla tua porta
in un saluto a te.
Come uno stormo di gru
che nostalgiche fanno ritorno
volando notte e giorno
ai loro nidi montani,
così tutta la mia vita intraprenda
il suo viaggio verso l'eterna dimora
in un saluto a te.
(Gitanjali, CIII)
Tra gli uomini mi vantai
di averti conosciuto.
Vedono il tuo ritratto
in tutte le mie opere.
Vengono a chiedermi: "Chi è?"
E non so cosa rispondere.
Dico: "Davvero non saprei".
Mi deridono e vanno via
pieni di disprezzo.
E tu siedi là sorridendo.
Racconto le tue storie
in canti durevoli.
Il segreto mi trabocca dal cuore.
Vengono e mi chiedono:
"Spiegami quello che vuoi dire".
E non so cosa rispondere.
Dico: "Oh, chissà cosa vogliono dire!".
Sorridono e se ne vanno
pieni di disprezzo.
E tu siedi là sorridendo.
(Gitanjali, CII)
Preghiere di Madre Teresa di Calcutta
(da: Madre Teresa, Preghiera, Casale Monferrato,
1993, Ed. PIEMME)
Preghiera per il lavoro quotidiano
O Signore,
nelle cui mani è la salute,
io mi inginocchio davanti a te
poiché ogni dono buono e perfetto
da te deve provenire.
Ti prego:
concedi abilità alla mia mano
una chiara visione alla mia mente
gentilezza e comprensione al mio cuore.
Concedimi sincerità d'intenti
e la forza di sollevare
almeno una parte dei fardelli
di questi poveri sofferenti e fiduciosi uomini.
E concedimi di realizzare il compito che mi spetta.
Togli dal mio cuore
ogni colpa e impaccio,
così che, con la fede di un fanciullo,
possa confidare in te.
Amen.
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Ringraziamento per il sorriso
Signore glorioso,
che hai portato tanta gioia nella mia vita,
io ti ringrazio con il sorriso
quando vedo la ricchezza delle tue benedizioni.
I miei occhi sorridono
quando vedo dar da mangiare ai bambini
che soffrono la fame.
E si apre al sorriso la mia bocca
quando vedo la gente rispondere
alla tua chiamata.
O Signore,
apri la mia bocca e riempila di sorriso.
E noi conosceremo la tua vera essenza
e rideremo cantando le tue lodi.
Grazie
per questo fantastico sorriso gioioso,
Signore.
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Preghiera per i musulmani e gli induisti
O Signore,
ti ringrazio per i musulmani e gli induisti.
E per tutti i miei cari amici tra loro.
Ogni volta che ti incontriamo
nella preghiera,
tu ci rendi migliori cristiani,
migliori musulmani,
migliori induisti.
Dà a tutti noi
il dono della fede
per saperti scorgere.
Amen.
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Preghiera per la presenza di Dio
Gesù mio, aiutami
a diffondere la tua fragranza ovunque io vada.
Infondi il tuo spirito nella mia anima e riempila
del tuo amore, affinché penetri nel mio essere
in modo così completo che tutta la mia vita
possa essere soltanto fragranza e amore trasmesso
tramite me e visto in me,
e ogni anima con cui vengo a contatto
possa sentire la tua presenza nella mia anima,
e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù.
Resta con me,
e io comincerò a brillare della tua luce.
A brillare per essere una luce per gli altri.
La luce, Gesù mio,
sarà la tua, non verrà da me,
sarà la tua luce che brilla sugli altri attraverso me.
Lascia che ti rivolga le mie preghiere
nel modo che più ami,
spargendo la luce su quelli che mi circondano.
Lasciami predicare senza predicare,
non con le parole, ma con l'esempio.
Con la forza che attrae
e l'influsso di quello che io faccio.
Con la pienezza dell'amore che ho per te
nel mio cuore.
Amen.
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Ringraziamento per la musica e per il canto
Grazie, Signore,
per averci dato il canto:
al tuo cospetto
cogliamo la sua meravigliosa armonia.
Quando canto per te
ti ascolto nel mio stesso canto.
Alleluia.
Grazie, Signore,
per i canti:
e per te che nel canto sei la musica.
Quando canto per te, sei già presente
nella mia capacità di cantare.
Alleluia.
Amen.
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Preghiera per i rifugiati
Mio Signore!
Tutta questa gente
ha perduto terra e case
e molti sono stati privati
anche degli affetti più cari.
Dammi forza, Signore,
di intercedere per loro
presso il Padre
ma soprattutto
di innestare nell'azione
la preghiera.
Amen.
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Preghiera per coloro che non sanno pregare
Signore,
aiuta gli uomini e le donne
che vorrebbero pregare,
ma non sanno farlo.
Accetta il loro desiderio di pregare
come una preghiera.
Ascolta il loro silenzio
e incontrali lì nel loro deserto.
Tu hai già guidato la gente
fuori dal deserto,
e hai mostrato loro la terra promessa.
Tu, Signore di tutto l'universo,
Re dei Re.
Amen.
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Preghiera per quando il raccolto va perduto
O Signore,
qui vedi il contadino che ha perso il suo raccolto.
Ha seminato nel suo campo, in campagna
o in ufficio in città,
ha lavorato con i suoi strumenti
nella terra o ad una scrivania,
ma poi è venuto l'autunno
e il raccolto non c'è stato.
Ha perso tutto quello che aveva.
Signore, io ti prego,
dagli nuova semenza
e ancora sole e forza
affinché possa ricominciare.
Poi seminerà e raccoglierà.
Infondi la tua gioia nel suo cuore
affinché canti inni a te
nella gioia e nel dolore
confidando nel tuo amore
e nella tua protezione
e dandoci amore.
Amen.
Preghiera per il buon umore
Dammi, o Signore, una buona digestione e anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, col buon umore necessario per mantenerla.
Dammi, o Signore, un'anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono. Dammi un'anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccesivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama "Io".
Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po' di gioia e possa farne parte anche ad altri.Tommaso Moro
Nel nome di Dio, misericordioso e compassionevole,
la lode spetta a Dio, il Signore dei mondi,
il Misericordioso, il Compassionevole,
il Padrone del Giorno del Giudizio.
Te noi serviamo e te invochiamo in aiuto.
Guidaci per il retto sentiero,
il sentiero di coloro che tu hai favorito,
contro i quali non sei adirato, e che non vanno errati.
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Il Corano, XXVII, vv. 61-64.
Chi è il Brahman
Tu sei il supremo Brahman, il sommo rifugio, il supremo
purificatore, il celeste Spirito eterno,
degli dèi il primo, l'Essere increato, il dovunque
presente: tale ti dicono tutti i rsi*, Narada** il rsi
divino, Asita, Devala, Vyasa ***; Tu stesso ti sveli
a me così. Ed io ogni tuo verbo ritengo
per vero, o Kesava; né dèi né danava **** sanno
qual Tu appari, Beato! Tu solo, o Spirito sommo,
te bene conosci: sorgente degli esseri, dio
de gli dèi, sire del mondo, de le creature sovrano!
Ed ora a me disvela interamente i divini
tuoi modi per cui sempre tu sei e i mondi pervadi.
O Yogin divino, come riconoscerti posso,
sempre su te meditando? sotto quali forme dovrei
mai pensarti, Beato? Janardana, mostrami ancora
la tua mistica virtù e i modi onde te manifesti
dimmi: mai sazio io sarò de l'ambrosia che è tua.
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Bhagavadgita (Il Canto del Beato), trad. in esametri dal sanscrito di Ida Vassallini, Bari, Laterza, 1943.a
* rsi sono i poeti-eroi autori degli inni vedici. I sette rsi rappresentano le epoche eroiche e mitiche. Il nome significa santi e asceti della casta brahmanica.
** Narada è il capo dei Gandharva, i musici celesti, ed ha inventato il liuto.
*** Figure mitiche cui sono attribuite gesta e\o poteri straordinari.
**** Danava sono i discendenti di Danu, i demoni che lottarono contro il cielo.
Il Tao
La Via è come un vaso vuoto
da cui si può attingere
senza mai aver bisogno di riempirlo.
E' senza fondo: il vero progenitore di tutte le cose del mondo...
E' come un pozzo profondo che non si inaridisce mai
e io non so di chi potrebbe essere figlio.
Esso appare come se fosse esistito prima di Dio
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Se lo guardate non potete vederlo;
esso è chiamato senza forma.
Se lo ascoltate non potete udirlo;
esso è chiamato senza suono.
Se tentate di afferrarlo non potete trattenerlo;
esso è chiamato indefinibile.
Nessuno può misurare questi tre al loro fine ultimo
quindi sono fusi in uno.
Esso è in alto, ma non è illuminato.
Esso è in basso, ma non è oscurato.
Esso si estende, senza posa,
e nessun nome gli deve essere dato.
Esso ritorna al nulla.
Esso è chiamato forma senza forma, struttura senza struttura.
Esso è chiamato l'intangibile.
Gli state di fronte, ma non potete vederne le spalle.
Aggrappandovi all'Antica Via (Tao)
controllerete l'inizio dell'oggi:
così conoscerete l'inizio delle cose,
che è l'essenza della Via (Tao-chi).
(Lao-tzu, Tao Tê Ching, cap. XIV, cit. in: D.T. Suzuki, Misticismo cristiano e buddhista. La via orientale e occidentale, Roma 1971, Ubaldini Ed.)
Preghiera mattutina al Puro Augusto
O Signore del Palazzo d'oro e della volta azzurra,
altissimo, Puro Augusto, adorabile!
Tu sei al di sopra di tutti i cieli.
Tu sei la dolce luce che rischiara tutto il mondo,
Maestro dei sapienti e dei santi,
sostegno dei Genii e degli uomini,
caritatevole autore della Dottrina Sublime,
verità che mostra il cammino agli insensati.
Benché io sia del tutto indegno,
ricevi il mio omaggio per sempre!
(Confessioni, X, 27)
(Da: Il prologo di Giovanni, Milano, 1987)
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